Una curiosità

Icona iDevice La lotta senegalese

La lotta con i pugni è una disciplina sportiva tipicamente senegalese, praticata soprattutto dai giovani dei villaggi, sia nelle regioni del sud (la Casamance), che del centro (la Petite Côte) e del nord (il Walo). Ma anche la città di Dakar rappresenta un buon serbatoio di lottatori. Appartengono per lo più all'etnia lebou, che fu la prima a installarsi nella capitale. La lotta senegalese è una lotta tradizionale africana tra le più antiche e strutturate. È un misto tra rito, spettacolo e competizione. Nel suo paese d'origine, il Senegal, viene vissuta alla pari di un rito sacro e seguita come un vero sport agonistico. La lotta è oggi lo sport più seguito in Senegal, al punto da subissare persino il football. I lottatori sono giovanissimi e su di loro si favoleggia: per i presunti poteri mistici e, molto di più, per i loro cachet miliardari. La lotta in sé è molto tecnica, è immediatamente comprensibile da tutti, ma occorre un occhio esperto per apprezzarne le sfumature. Fondamentalmente si tratta di una sorta di lotta libera, si combatte a mani nude, all'interno di un cerchio molto ampio disegnato sulla sabbia. La stagione dei combattimenti inizia a ottobre e finisce a maggio. Gli incontri durano 3 tempi da 15 minuti l'uno intervallati da pause di 5 minuti. Per vincere bisogna portare la testa, la schiena o i glutei dell'avversario a terra. Uno specie di Sumo giapponese. L'incontro è preceduto da una cerimonia folcloristica. I lottatori sono accompagnati da griot (poeti e cantanti) che suonano i tamburi, dal marabout che li benedice, e da donne che cantano per incoraggiamento. Si sussurra che la lotta sia praticata da persone dotate di particolari poteri mistici... in effetti i lottatori si cingono il corpo con numerosi amuleti e, al momento di entrare in campo, si spalmano spesso con liquidi dai colori simbolici. Tale festa rituale ha una durata media di sei ore, riguarda diversi incontri di lotta ed è accompagnata dalla musica.